“La loro libertà è la nostra libertà”: solidarietà italiana verso le proteste in Iran

//“La loro libertà è la nostra libertà”: solidarietà italiana verso le proteste in Iran

Durante le ultime settimane sono state organizzate in Italia numerose manifestazioni in supporto alle
proteste che si svolgono dallo scorso 16 settembre in Iran con l’obiettivo di abolire l’obbligo di
indossare il velo.
A Roma, l’Associazione degli studenti Iraniani in Italia ha organizzato un corteo che, partito da piazza
della Repubblica, raggiungerà Madonna di Loreto, nei pressi di piazza Venezia. Al corteo, svoltosi
sulle note di “Bella Ciao”, hanno preso parte circa un migliaio di persone.
A Bologna, in piazza Nettuno, una manifestazione è stata organizzata con l’appoggio di più
associazioni, tra cui vi figura Non Una Di Meno. “Il problema non è solo il velo o l’hijab perché dopo
il 1979 in Iran è mancato il senso più profondo di libertà”. “Ma noi quella libertà la vogliamo,
vogliamo un regime laico, vogliamo il secolarismo, vogliamo che la religione rimanga molto lontana
dalla politica. Perché in questi 43 anni migliaia di persone sono morte”. Queste le parole tratte da un
estratto di un discorso fatto da una attivista durante la manifestazione.
Il sostegno alle donne iraniane, ad ogni modo, non viene esclusivamente mostrato sotto forma di
cortei e manifestazioni. Da un’iniziativa lanciata dalla Triennale di Milano, che prende il nome di
“Together for Iran”, è infatti nata una scia di proteste pacifiche consistenti nella possibilità di
depositare una propria ciocca di capelli in un raccoglitore comune, affinché queste possano poi essere
consegnate all’ambasciata della Repubblica Islamica dell’Iran. Tra le istituzioni che hanno seguito
l’esempio della Triennale figurano il teatro Viviani di Napoli e il comune di Piacenza. Quest’ultimo,
attraverso l’iniziativa “Una ciocca per Mahsa Amini e Hadith Najafi”, ha predisposto per la
collocazione di una scatola, presso la biblioteca Passerini Landi, nella quale chiunque voglia
partecipare alla protesta possa avere la possibilità di lasciare una ciocca dei propri capelli.
L’arte rappresenta un aggiuntivo strumento di protesta. AleXsandro Palombo è l’autore di un murales
realizzato davanti al Consolato generale dell’Iran a Milano e ritraente Marge Simpson con in mano
una ciocca dei suoi iconici capelli. La prima versione dell’opera, intitolata “The Cut”, è stata rimossa
un giorno dopo la sua realizzazione ed è, in seguito, riapparsa con il nome “The Cut 2”, raffigurante
ancora una volta Marge Simpson con, diversamente dalla precedente, il volto arrabbiato ed il dito
medio alzato. Palombo ha dichiarato di aver scelto di rappresentare un personaggio tratto dal cartone
animato “The Simpson” perché il governo iraniano dal 2012 ha vietato la diffusione e
commercializzazione del programma dichiarando che provoca la corruzione della morale della
gioventù iraniana.
Nonostante lontane geograficamente dall’Iran, le manifestazioni in Italia creano alti livelli di
preoccupazione nei partecipanti di origine iraniana. Durante un’intervista a Rai News, Mariah (nome
di fantasia), una studentessa universitaria iraniana trasferitasi a Roma già da qualche anno, dichiara:
“Ci controllano anche qui. Si infiltrano e ci minacciano dicendo che ci hanno viste partecipare alla
manifestazione precedente (quella dello scorso 1 ottobre) e che se continueremo, ci saranno
conseguenze”. Continua affermando che “uomini in borghese, sempre gli stessi, li conosciamo”
controllano anche i loro social e forse anche le loro email. “Noi qui non abbiamo paura, ma ci
preoccupiamo per ritorsioni sulle nostre famiglie in Iran”.
Non rimanere in silenzio davanti alla delicata e difficile circostanza in cui le donne iraniane si trovano
è fondamentale. In merito, l’artista AleXsandro Palombo dichiara: “Mantenere viva l’attenzione su
questo drammatico evento è di vitale importanza perché è l’unico modo che abbiamo per sostenere
con forza i giovani iraniani. La loro libertà è la nostra libertà”.
Martina Russo

2022-11-10T16:21:30+00:00