Esprimiamo il nostro più profondo dissenso verso il patto siglato tra Italia e Libia . Questo patto voluto e firmato dal Presidente del Consiglio Gentiloni per fermare i migranti che cercano di lasciare la Libia in cerca di un futuro migliore, rappresenta l’ennesimo schiaffo alla democrazia. Fermare i migranti che scappano, fuggono da guerre, miseria e sofferenza significa per lo Stato Italia venire meno ai propri doveri costituzionali e concretamente violare l’articolo 10 comma 3 della Nostra Costituzione che enuncia “lo straniero al quale sia impedito nel suo Paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge”.
Con questo Patto, Gentiloni mostra di non essere poi così distante dalle politiche di Trump che innalza muri e firma ordini esecutivi per fermare i musulmani provenienti da certi paesi. Non condividiamo assolutamente l’approccio securitario della politica estera. Una politica che non mette al centro i diritti umani, riconosciuti e salvaguardati dall’ordinamento italiano come anche dalla Convenzione di Ginevra, è motivo per noi di forte preoccupazione.
” Quello che succede lì nel 2017 è paragonabile a quanto accaduto sotto il nazi-fascismo nel Vecchio Continente” racconta Nawal, impegnata in prima linea nel salvataggio dei profughi. Confermiamo ogni parola di Nawal: perchè questo emerge dai racconti anche dei tanti richiedenti ospiti nei nostri centri, che dalla Libia sono partiti. La Libia è così che ci viene presentata: non un luogo di pace, ma un luogo dove continuamente vengono violati i diritti umani.
Ci domandiamo oltrettutto come possa funzionare il Memorandum in un territorio come quello governato da Sarraj, non riconosciuto da tutti. Speriamo che il Premier possa ripensare a questo patto, ed invece provvedere a rafforzare le politiche dell’accoglienza attraverso l’attuazione dei corridoi umanitari. Pensare di poter fermare l’immigrazione innalzando muri o fermando i migranti in veri e propri lager in Libia, o addirittura provare a fermarli durante il viaggio, lo consideriamo da veri e propri irresponsabili.
Condividiamo pertanto il comunicato dell’Asgi Basilicata che invita tutti a una forte mobilitazione! Vi invitiamo a diffondere:
COMUNICATO ASGI – SEZIONE BASILICATA