Ricevo dai COBAS di Taranto questo comunicato che inoltro a tutti voi, pregandovi di diffonderlo wholesale jerseys from china
Anche l’Alitalia si piega al diktat del governo israeliano. Rifiutato l’imbarco per Tel Aviv a sette cittadine/i italiane/i cheap-arizona-cardinals-jerseys
La Rete Romana di Solidarietà con il Popolo Palestinese, nel diffondere il comunicato stampa della Delegazione Italiana della missione Benvenuti in Palestina esprime la propria indignazione per questo ennesimo sopruso del governo dell’ “unica democrazia del Medio Oriente” di cui anche l’Alitalia si è fatta strumento, ipocritamente declinando la responsabilità della sua complicità.
L’occupazione israeliana arriva anche negli aeroporti europei: negato l’’imbarco per Tel Aviv a 7 attivisti italiani della missione “Benvenuti in Palestina”.
Sette attivisti italiani della missione internazionale “Benvenuti in Palestina” sono stati fermati questa mattina all’aeroporto romano di Fiumicino, ed è stato negato loro l’imbarco da Alitalia sui voli diretti a Tel Aviv, dove nel pomeriggio sarebbero dovuti atterrare per raggiungere Betlemme, nei Territori Palestinesi Occupati, città palestinese in cui erano attesi insieme ad altri 1500 attivisti da tutto il mondo per partecipare al progetto di costruzione di un complesso scolastico.
I nomi delle “persone non gradite” della delegazione italiana sono stati inseriti in una “lista nera” consegnata dalle autorità israeliane alla compagnia aerea, che ha negato l’imbarco agli attivisti consegnando loro una dichiarazione.
Nel foglio si legge che non sono stati imbarcati per disposizione “dell’Autorità per l’Immigrazione e la Frontiera dello Stato di Israele, diniego di ingresso secondo la legge del 1952 che disciplina l’ingresso sul territorio di Israele”. Il security manager firmatario, Aldo Saltalamacchia, fa sapere che Alitalia “non si assume nessuna responsabilità per l’applicazione di quanto indicato”, ed ha rifiutato di incontrare la delegazione.
Un diktat, quello del governo israeliano, che dimostra ancora una volta la volontà dello Stato di negare persino l’esistenza della Palestina e del suo popolo, e la capacità di estendere il suo dominio ben oltre i propri confini. L’ennesima prova della sua arroganza e della complicità delle cosiddette “democrazie” europee. Lo stesso trattamento riservato agli attivisti italiani è stato subito da inglesi e francesi, fermati negli aeroporti di Manchester e Parigi, dove sono in corso manifestazioni di protesta.
La missione “Benvenuti in Palestina” vede la partecipazione di oltre 1.500 attivisti da tutto il mondo, che il 15 aprile sarebbero dovuti partire per raggiungere la città palestinese di Betlemme per partecipare alla costruzione di un complesso scolastico.