Non sempre si può spiegare cosa spinga degli esseri umani a fare delle scelte che comporteranno inevitabilmnete la perdita di parte della propria esistenza o l’intera esistenza.
Ci sono scelte politiche che però vale la pena di prendere, d’ affrontare perchè quello in cui si crede ha un posto talmente altro nella scala delle priorità dell’essere umano inteso come Mondo, che alcuni individui sentono il dovere di farlo.
Esserci, essere protagonisti diretti delle atrocità che vengono perpetuate su altri esseri umani, diventa nonsolo un dovere, ma una vocazione alla quale non si può che rispondere positivamente.
E’ stato l’essere testiomone diretto di ciò che è avvenuto, che avveniva e che avviene quotidianamente in Palestina che ha ucciso Vittorio Arrigoni il 15 Aprile 2011, è statao l’ESSERCI ED ESSERE COSCIENTEMENTE SUL MONDO, testimoniare chi è la vittima e chi il carnefice!
Vittorio era un punto di riferimento per tutti noi che sosteniamo la causa Palestinese, ogni testimonianza che ci raggiungeva tramite Lui, era per noi un tesoro dal quale ripartire a diffondere, con ogni mezzo, ciò che i nostri telegiornali non dicevano.
Dopo un anno dalla sua morte possiamo dire che pochi sono stati i cambiamenti, almeno nell’ottica del punto d’arrivo finale a cui noi aspiriamo, certo è che l’ultima dichiarazione della Corte Penale Internazionale sull’operazione israeliana: “Piombo fuso” non ci permette neanche di pensare che la Palestina abbia fatto delle conquiste in avanti con il riconoscimento da parte dell’UNESCO.
Nonostane ciò, noi saremo sempre sulla stessa barricata, quella dei diritti umani e dell’autodeterminazione dei Popoli. Non possiamo, e non vogliamo assolutamente concedere tregua all’informazione sui crimini perpetuati a danno della popolazione palestinese, oggi più di ieri dobbiamo combattere al fianco delle vittime di un sistema che leggittima l’uccisione di civili inermi, un sistema che permette il trasferiemtno coatto di civili, un sistema che avvalla l’esistenza di cittadini di serie A e di serie Z, neanche B!
Ciao Vittorio!