La nota qui di seguito dell’Associazione Salam sul Giro D’Italia:
“Un giorno vale l’ altro”: oggi non ricorre nulla. E’ solo il 4 maggio. Eppure in Palestina oggi il Giro d’ Italia celebra la fondazione dello Stato Ebraico, avvenuta storicamente il 14 maggio e non oggi. Data più, data meno, infondo é uno stato che non esiste, che non riconosciamo e che si basa su un’ appartenenza religiosa che genera di suo una discriminazione razzista contro chi non è ebreo.
Gerusalemme, bella eterna, appoggiata su delle brulle colline, la cupola dorata: tutti testimoni infausto di come anche una corsa sia strumentalizzata per ribadire l’ esistenza e l’apartheid.
Dicono che il Giro d’Italia è dedicato alla memoria di Bartali, posto tra i giusti allo YAD VASHEM. Chi sa cosa ne penserebbe veramente Bartali? E cosa pensano nel profondo gli abitanti di Gerusalemme di un giro d Italia che dall’Italia non parte. Il nostro sentimento verso questa iniziativa e decisione è quello di profondo disgusto per la scelta di organizzare il “giro” prendendo in giro e chiudendo gli occhi su cosa avviene a 90 km a sud di Gerusalamme: a Gaza, simbolo dell’ occupazione, ma in fondo anche a ridosso delle strade percorse dal giro.
Non vi è strada di Gerusalemme che non racconti di occupazione, di sofferenza, di razzismo.
Il giro non cancella nulla, non ripone l’ascia di guerra e rappresenta l’ennesima beffa verso i palestinesi, verso tutti noi.